Spartacus Giada Rossi e Bakhtiyar Adamzhan

Les Étoiles gala internazionale di danza a cura di Daniele Cipriani, Auditorium Parco della musica 15, 16, 17 marzo 2024.

Rivediamo sempre con grande piacere un brano classico che suscita ogni volta grandi emozioni nel pubblico, interpretato da due stelle del balletto internazionale.

Giada Rossi (Compañía Nacional de Danza di Madrid) e Bakhtiyar Adamzhan (Opera di Astana) interpretano l’emozionante passo a due dal III atto di Spartacus, la celebre coreografia di Yuri Grigorovich orchestrata sulla incantevole musica di Aram Khachaturian. 

Il palcoscenico è quello romano del Gala Les Étoiles organizzato da Daniele Cipriani, l’evento italiano più importante e significativo della danza che raduna ad ogni appuntamento i più grandi interpreti internazionali del balletto.

Tutti conosciamo la storia di Spartaco e degli schiavi ribelli nel 73 a.C., diventata nota anche grazie al film di Stanley Kubrick nel 1960 e interpretato da Kirk Douglas. Alla fine del film, sconfitta la rivolta, Crasso propone ai sopravvissuti dell’esercito degli schiavi ribelli – tra cui c’è anche Spartaco – di identificare (vivo o morto) il loro comandante, in cambio della loro vita – una vita che comunque dovranno trascorrere nuovamente in schiavitù. 

Spartaco decide di consegnarsi, ma quando sta per alzarsi, tutti i suoi compagni fanno lo stesso, pronunciando ognuno la frase “Io Sono Spartaco!”.

Nelle mani di Yuri Grigorovich la storia della ribellione degli schiavi diventa l’allegoria di un popolo oppresso (quello sovietico) che lotta coraggiosamente per rovesciare una classe dirigente fascista e decadente. Creato nel 1968, lo Spartacus del Bolshoi è un’opera tipicamente sovietica, e tipicamente “del” Bolshoi, un luogo dove le dimensioni contano – non per niente il nome del teatro significa “grande” in russo. E come il Bolshoi, questo è un balletto di dimensioni straordinarie, a cominciare dall’esercito di ballerini necessari per un tale spettacolo, tutti identicamente e perfettamente addestrati per finire (ma solo metaforicamente) con la grandiosa musica di Aram Khachaturian.

La trama è semplice, come lo sono i quattro personaggi principali: il nobile, indomito gladiatore Spartacus, Frigia, la sua amata, bella e dal cuore puro, il folle Crasso, capo dell’esercito romano e la venale cortigiana Aegina. Gli uomini dominano il palco: schiavi e soldati che si muovono all’unisono, dritti come le loro spade, e poi Spartaco che affronta il console romano Crasso.

Più che in frasi liriche, la coreografia di Grigorovich si esprime in spettacolari tableau che utilizzano blocchi di ballerini e cortigiane illuminati da un chiaroscuro di sapore caravaggesco, che entrano ed escono dalla scena muovendosi in perfetto accordo.

Spartacus è un vero tour de force, non solo per i solisti, ed è una meravigliosa esibizione di potenza.

Ed è anche incredibilmente divertente e interessante: la narrativa tipicamente cinematografica infatti lo rende una sorta di film ‘danzante’ che alterna melodrammatici pas de deux che sfidano la gravità, come quello in cui Spatacus alza Phrygia con un solo braccio, il tutto unificato dalla straordinaria partitura di Khachaturian.

Bakhtiyar Adamzhan incarna perfettamente la possanza del personaggio, con le prodezze ed il vigore che gli sono propri, regalandoci insieme all’incantevole Giada Rossi un passo a due di grande effetto: poderosa fisicità accostata ad una tenera leggerezza, assecondano il genio di Grigorovich, in un trionfo dell’anima russa.

Paola Sarto

Foto: Massimo Danza