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  • SARA BARAS: VOCES SUITE FLAMENCA

    SARA BARAS: VOCES SUITE FLAMENCA


    La Regina del Flamenco Sara Baras e la sua compagnia con il bailaor spagnolo Josè Serrano, accompagnati da straordinari musicisti, hanno entusiasmato il pubblico romano con un spettacolo pieno di energia e vitalità.

    Istinto e passione, eleganza e sobrietà: con il suo mix di cultura andalusa e spirito selvaggio, il flamenco affascina platee vastissime con i molteplici stili e le varie contaminazioni che rendono questa antica danza più viva e attuale che mai. Originaria di Cadice, città simbolo dell’Andalusia, Sara Baras è da più di vent’anni una delle protagoniste della scena flamenca, celebre in tutto il mondo per la sua incredibile energia e vitalità.

    Dopo il grande successo al Festival dei Due Mondi di Spoleto, la Baras ha portato anche a Roma il suo ultimo, coloratissimo e musicalissimo spettacolo, “Voces – Suite Flamenca”, ed ha chiuso così la Rassegna Tersicore con la direzione artistica di Daniele Cipriani.

    Un sentito omaggio ai meravigliosi artisti che hanno fatto conoscere al mondo intero l’arte del flamenco: Paco de Lucia, Camaron de La lsla, Enrique Morente, Moraìto Chico, Carmen Amaya e il mai dimenticato Antonio Gades. Le loro voci attraversano materialmente lo spettacolo introducendo ogni volta le coreografie interpretate da Sara Baras e dalla sua compagnia di danza, con la partecipazione del bailaor spagnolo José Serrano, tutti accompagnati dalla musica eseguita dal vivo da un ensemble di straordinari musicisti.

    ‘Voces nasce dalla libertà di un cuore flamenco, da un cuore che danza la sua musica, che batte al suo ritmo, che prega il vento perché lo ascolti oltre ogni luogo e oltre ogni immaginazione”, ha scritto il grande fotografo Santana de Yepes. “È la voce che emerge dalla nostra danza, dal nostro canto, dal nostro tocco, la voce che accarezza le tavole del pavimento con i tacchi delle nostre scarpe, che colpisce con la forza incessante delle nostre anime”.

    Fotografie di Massimo Danza

  • ROYAL NEW ZEALAND BALLET

    ROYAL NEW ZEALAND BALLET

    Eccezionale capacità tecnica, energia, entusiasmo e un affiatamento come poche altre compagnie al mondo. Sono alcune delle caratteristiche del Royal New Zealand Ballet, la più importante istituzione di danza neozelandese che con “A Passing Cloud” arriva per la prima volta in Italia. Più di sessant’anni di storia alle spalle, un repertorio eclettico che spazia da “Giselle” a maestri del ‘900 come George Balanchine, Jiri Kylian e Mark Morris, e un collettivo di cui fanno parte 38 strepitosi ballerini di sei diverse nazionalità. Con un tocco italiano, quello di Francesco Ventriglia, ballerino e coreografo che, dopo l’esperienza al Maggio Musicale Fiorentino, da un anno ne è il direttore artistico.

    “A Passing Cloud” deriva dal nome della Nuova Zelanda in lingua maori, ovvero “Terra della lunga nuvola bianca”, e allude direttamente a uno dei pezzi in programma, “Anatomy of a Passing Cloud”, omaggio ai colori, ai ritmi e alla tradizione di questa bellissima terra realizzato nel 2013 dal coreografo venezuelano Javier De Frutos per i 60 anni del Royal New Zealand Ballet.

    Legatissimi alla compagnia sono anche i neozelandesi Andrew Simmons e Neil Ieremia, autori rispettivamente di “Dear Horizon” e “Passchendaele”, due nuovi lavori in memoria del contributo della Nuova Zelanda alla Prima Guerra Mondiale, di cui ricorre il centenario.


    10ma edizione Rassegna Tersicore direzione artistica Daniele Cipriani 3 dicembre 2015, Auditorium della Conciliazione Roma


    Anatomy of a Passing Cloud coreografia Javier De Frutos

    Foto Massimo Danza

    Dear Horizon coreografia di Andrew Simmons foto Massimo Danza

    Passchendaele coreografia di Neil Ieremia foto Massimo Danza