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  • Carmen di Amedeo Amodio Anbeta Toromani Amilcar Moret Gonzalez

    Carmen di Amedeo Amodio Anbeta Toromani Amilcar Moret Gonzalez

    Un’opera-gioiello, incastonata tra le musiche di Bizet e firmata dal genio di Amedeo Amodio sulla “solitudine tragica e selvaggia di una donna che cerca di affermare il proprio diritto all’incostanza”.

    Cosi il maestro Amedeo Amodio, incontrastato genio dello spettacolo,  ci racconta la sua Carmen:

    Ah, Carmen! Ma Carmen adorée!”.
    Sulle ultime note dell’opera si chiude il sipario.
    In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene.
    A poco a poco il personale e quanti altri hanno assistito allo spettacolo da dietro le quinte, vengono catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano, un gesto, una frase, uno sguardo li spinge ad immedesimarsi in ognuno dei personaggi, per puro caso. Sarà, dunque, per puro caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico momento di vita autentica, intensa, ma anche quello della morte. A questo punto è tutto stabilito, meno il percorso o labirinto dei due destini ormai indissolubilmente legati. Così si potranno creare accostamenti scenici imprevedibili e surreali, ma sempre volti verso un’unica fine. Sarà comunque Carmen, profondamente consapevole dell’ineluttabilità del momento finale, a condurre il gioco trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di sfuggire alla sua sorte. La scena, come la musica, si svuota durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere nel momento finale completamente scarna, desolata ad esprimere la “solitudine tragica e selvaggia” di una donna che cerca di affermare il proprio diritto all’incostanza”.

    Il balletto in due atti è tratto dal racconto di Prosper Merimée, la coreografie e la regia sono di Amedeo Amodio sulle celebri musiche di Georges Bizet, con l’adattamento e gli interventi musicali originali di Giuseppe Calì e le scene ed i costumi di Luisa Spinatelli.


    Creata nel 1995 dal maestro Amodio per Aterballetto, questa versione di Carmen è stata prodotta dalla Daniele Cipriani Entertainment per diverse stagioni e palcoscenici teatrali, sempre con grande successo di pubblico.

    In particolare le foto di Massimo Danza di questo servizio riprendono lo spettacolo del 9 marzo 2018 al Teatro Olimpico di Roma, con una splendida Anbeta Toromani ad interpretare Carmen, affiancata dal vigoroso Amilcar Moret Gonzalez (Don José), da Marco Lo Presti (Escamillo), Ilaria Grisanti (Micaela), Mattia Tortora ed i solisti e la compagnia di Daniele Cipriani.

    Paola Sarto

    Foto Massimo Danza

  • Aterballetto Don Juan

    Aterballetto Don Juan


    Coreografia Johan Inger – Produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto – Teatro Olimpico Roma 7 novembre 2021

    Una creazione del coreografo svedese Johan Inger prodotta dalla Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto di Reggio Emilia per sedici danzatori della compagnia Aterballetto.

    Nelle foto di Massimo Danza rivediamo alcuni momenti dello spettacolo “Don Juan”, una coreografia di Johan Inger per la compagnia ATERBALLETTO, svoltosi al teatro Olimpico di Roma lo scorso anno per la stagione della Accademia Filarmonica Romana  https://www.youtube.com/watch?v=f6LVs-iHWzo .

    “La coreografia nasce dal desiderio di Inger di confrontarsi con Don Giovanni, mito paradigmatico antico e ancora contemporaneo. La commedia originale di Tirso de Molina, Molière, Bertold Brecht e l’opera teatrale di Suzanne Lilar sono solo alcune delle fonti d’ispirazione: Inger e il drammaturgo Gregor Acuña-Pohl hanno consultato venticinque testi ispirati al personaggio. Nella coreografia troviamo tutti i personaggi della storia, da Donna Elvira a Donna Anna a Zerlina e Masetto. Il Don Juan può essere considerato un Kammerspiel, capace di sottolineare sfumature ed emozioni: e nel caso di questa creazione la danza diviene lente d’ingrandimento dei singoli caratteri, e svela in modo sottile ma evidente il mondo interiore degli uomini e delle donne in scena.

     Ancor più importante è la connessione con la contemporaneità, disegnando un mondo abitato da un personaggio che attraversa il percorso della propria solitudine senza sfuggire a quella superficialità che sembra caratterizzare i nostri giorni. E sullo sfondo si illuminano temi rilevanti, tra i quali la complessità del dialogo tra generi. Inger interpreta in modo originale soprattutto Leporello e il Commendatore. Leporello non è più il servitore di Don Giovanni, ma rappresenta l’altro aspetto della sua persona mettendo in scena la dicotomia libertà / senso di colpa, esaltata dal disegno luci di Fabiana Piccioli. Attraverso una lettura innovativa psicoanalitica, viene riscritta la relazione di Don Giovanni con il Commendatore; quest’ultimo è sostituito dall’introduzione di una “Madre”. E Don Giovanni diviene un essere umano che probabilmente ha subìto il grande trauma dell’abbandono materno. Ed è quella la figura che incombe sul protagonista. In ogni incontro con l’altro il serial lover cerca la madre e per questo non può impegnarsi in nessuna relazione”.

    La Fondazione Nazionale della Danza nasce nel 2003 con soci fondatori la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Reggio Emilia, svolgendo la sua attività principale di produzione e distribuzione di spettacoli di danza con il marchio ATERBALLETTO, la principale compagnia in Italia e la prima realtà stabile al di fuori delle Fondazioni Liriche. Nata nel 1977 come Compagnia di Balletto dei Teatri dell’Emilia – Romagna, dal 1979 ha assunto la denominazione di Aterballetto. Grazie ai suoi danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili, Aterballetto nel corso della sua storia ha goduto di ampi riconoscimenti sia in Italia sia all’estero.

    Accanto alla sua attività principale di produzione e distribuzione di spettacoli di danza – sviluppata con il marchio Aterballetto – la Fondazione Nazionale della Danza si sta aprendo a una rinnovata dinamica progettuale. Sul piano artistico, alle produzioni con alcuni tra i coreografi più importanti del panorama internazionale si affianca l’attenzione per stili differenti e giovani generazioni. Inoltre la Fondazione intende stimolare in Italia la diffusione di una cultura della danza a 360°, e per questo produce in partnership con enti pubblici o privati, provenienti da orizzonti disciplinari diversi e senza trascurare la vocazione sociale e formativa. Site-specific, produzioni su commissione, spettacoli dedicati al mondo della fragilità o ai bambini, vr experience contribuiscono al nuovo repertorio in costruzione.  

    Johan Inger. Lo svedese Johan Inger (Stoccolma, 1967) è entrato a far parte del Nederlands Dans Theater 1 nel 1990 ed è stato un ballerino di alto profilo della compagnia fino al 2002.

    Il suo debutto come coreografo (1995), sempre per il Nederlands Dans Theater, è stato sin da subito promettente con un riconoscimento immediato: per i suoi balletti Dream Play e Walking Mad ha ricevuto nell’ottobre 2001 il Lucas Hoving Production Award. Walking Mad ha ricevuto in seguito anche il Premio Danza & Danza 2005.

    Johan ha lasciato il Nederlands Dans Theater per assumere la direzione artistica del Cullberg Ballet di Stoccolma nel 2003, dove ha creato numerose opere.

    Dal 2008, Johan lavora come coreografo freelance e crea per molte compagnie in tutto il mondo come GoteborgsOperan, Ballet Basel, Swedish National Ballet, Compañía Nacional de Danza, Aterballetto, Lyon Opera Ballet, Les Ballets de Monte Carlo e naturalmente Nederlands Dans Theater, ricoprendo il ruolo di coreografo associato dal 2009 al 2016.

    Tra il 2016 e il 2020, Johan ha coreografato (tra l’altro) le proprie versioni dei brani narrativi Petrushka, e come serate complete Carmen e Peer Gynt.

    Nel 2016 è stato premiato con il Premio Benois de la Danse per la sua Carmen (CND- Madrid), con il pezzo One on One (NDT2) e con il premio Danza & Danza per il suo pezzo Bliss (Aterballetto).

    Di Inger Aterballetto ha in repertorio Rain Dogs, Birdland e Bliss che insieme compongono la serata Golden Days.

    Fonti:

    Ufficio stampa Accademia Filarmonica Romana – Sara Ciccarelli

    Ufficio stampa Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto – Stefania Catellani

    Paola Sarto

    Foto Massimo Danza